Tina Lepri
Leggi i suoi articoliFondato dall’antropologo Paolo Mantegazza nel 1869, il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze è stato il primo del suo genere in Italia ed è oggi uno dei più importanti del mondo. Fa parte del Sistema Museale Ateneo dell’Università fiorentina ed espone in 22 sale circa 10mila oggetti di varie epoche e provenienza che raccontano storia ed eredità culturale di molti cosiddetti (un tempo...) «popoli selvaggi» di Africa, Asia, Oceania, America, scelti nel grande archivio del museo: ornamenti, idoli, armi, utensili, amuleti e molto altro, comprese rare fotografie d’epoca. Gli oggetti più antichi esposti, portati dal Sud America nel 1500 dopo la scoperta del Nuovo Mondo, facevano parte delle Collezioni Medicee. Gli altri in mostra sono arrivati al museo nel corso di quattro secoli da famosi esploratori e studiosi. Tra i tanti reperti, quelli raccolti da James Cook nella sua terza spedizione in Oceania, una collezione di preziosi antichi bronzi africani del Benin, alcuni rari reperti giapponesi donati da Fosco Maraini.
Visitatori: 10mila ca nel 2023. Visita: 3 novembre 2023. Voto medio: 6,2
La sede
voto: 9
Il museo occupa un grande edificio storico del 1593 chiamato Palazzo Nonfinito. Il nome ricorda che l’architetto Bernardo Buontalenti, che lo stava costruendo per il vescovo Alessandro Strozzi, interruppe il lavoro prima che fosse concluso. Dal 1924 il palazzo ospita l’attuale museo, allestito e aperto al pubblico nel 1932. Buona la pulizia, sedili per il riposo lungo il percorso di visita.
L’accesso
voto: 8
La biglietteria è all’ingresso di Palazzo Nonfinito: museo aperto mar-dom, 9-17. Lunedì chiuso. Ingresso 6 euro (prezzo intero), si acquista anche online. Il museo è compreso nella Firenze Card. Armadietti a chiave per borse e altro. Disponibili visite guidate. Ottimo il dépliant gratuito (anche in inglese) con mappa del museo. Info 055.2757719.
I sistemi informatici
voto: 4
Nessun sistema attivo: niente Qr code e audioguide. Rari monitor e video nelle sale delle collezioni. Sito web ufficiale sma.unifi.it con notizie e documenti utili per la visita.
La visibilità
voto: 8
Sono al primo piano la maggior parte degli oggetti esposti nelle sale e nei corridoi. La visita è facilitata da accurate didascalie e numerosi cartelli didattici anche in inglese nella prima metà del museo, mentre è prossimo il rinnovamento della seconda metà. Ogni sala o gruppo di sale è dedicato a una civiltà, a un popolo e al significato dei reperti esposti. Quasi tutti gli oggetti sono esposti in grandi vetrine di legno.
L’illuminazione
voto: 7
L’impianto delle luci è efficiente anche se superato dalle nuove tecnologie. Tutto è ben visibile, finestre in generale non schermate aiutano la visita anche nei lunghi corridoi di raccordo ricchi di vetrine.
I custodi e la sicurezza
voto: 5
Nessun controllo all’ingresso. Scarsi anche i custodi, gentili ma assenti nelle sale. Videosorveglianza.
La toilette
voto: 6
Una sola toilette, al piano terra. Si raggiunge attraversando il cortile interno del palazzo. Pulita ma senza fasciatoio.
Il bookshop
voto: 8
È nella sala che ospita anche la biglietteria. Tra i libri, una monografia sul museo (anche in inglese). Manca un catalogo, ma è in vendita (4 euro) un’ottima Guida alla visita: descrive il museo sala per sala e illustra il valore storico, etnologico e didattico delle collezioni donate da esploratori e studiosi. In vendita maschere (da 50 a 300 euro), monili e collane originali di artigianato africano con prezzi non eccessivi.
L’ascensore
voto: 7
Nuovo, utile anche per i non disabili, ma funziona soltanto a richiesta: la scala per il primo piano ha più di 50 gradini.
La caffetteria
voto: 0
Assente e non c’è neppure un distributore di bevande e snack. Il museo è vicino a bar e ristoranti.
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